L’economia del mercato biancoceleste

“Ho preso la Lazio al funerale, ho fermato il funerale, e ho portato la società in condizione di coma ancora irreversibile, spero di riuscire a renderlo reversibile, ma non è un compito semplice.”

Queste furono le prime parole pronunciate da Claudio Lotito, imprenditore romano, il 19 luglio 2004, data nella quale acquista la S.S. Lazio, una società che dopo i fasti dell’era Cragnotti, versava in una situazione di estrema difficoltà finanziaria.

Da lì in poi i biancocelesti, dopo i primi anni dove i risultati stentavano ad arrivare, hanno cominciato a scalare posizioni in classifica e a riempire il Palmares, tant’è che nell’era Lotito, e più precisamente negli ultimi undici anni, la Lazio ha messo in bacheca tre Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane.

Il presidente dei capitolini però, nonostante questi risultati, è stato spesso e volentieri criticato dalla tifoseria, che sosteneva e sostiene tuttora che il “gestore” sia troppo tirato con le spese per il calciomercato. Ultima testimonianza di ciò, lo striscione affisso qualche sera fa sui cancelli d’ingresso della Curva Nord dello Stadio Olimpico che chiedeva alla società un mercato all’altezza dell’impegno Champions.

Il presidente Claudio Lotito allo Stadio Olimpico.

Ma la vera domanda che si pongono i tifosi laziali è: a quanto ammonta l’effettivo budget della Lazio per il mercato?

Per capirlo sarà necessario andare a fare un po’ i conti in tasca al patron laziale.

Claudio Lotito non è uno di quei presidenti che possiedono patrimoni miliardari soprattutto grazie ad altre loro proprietà. L’imprenditore romano basa il suo patrimonio quasi esclusivamente attorno alla S.S. Lazio: infatti, secondo alcune stime basate su documenti ufficiali, Lotito ha entrate “solo” per 1,3 milioni di euro annui da tre società vicine all’imprenditore: Bona Dea srl, Snam srl e Linda srl.

Per entrare nel dettaglio, Snam e Linda hanno una quota del 40% nella società che gestisce la Lazio, mentre la Bona Dea del 20%. Questi tre “veicoli” sono gestiti per il 50% da Lotito, e per la restante metà dall’Immobiliare 03, riconducibile sempre al patron laziale.
Se si vanno a sommare i profitti annuali di queste tre società, si evince che Lotito da queste guadagna, come già detto, 1,3 milioni di euro.

Riprendendo quindi il discorso precedente, la fortuna di questo imprenditore si basa quasi totalmente sui biancocelesti. Stiamo parlando però di una persona anche molto abile nel far quadrare i conti della sua società, che da anni dichiara i conti in attivo, grazie alle plusvalenze ottenute dalla vendita dei calciatori e da un’oculata gestione. Claudio Lotito è riuscito ad accumulare negli anni qualcosa come circa 40 milioni di utile, che lo hanno portato a vincere il premio Financial Fair Play.



Se invece si vanno a controllare i guadagni del presidente con la S.S. Lazio, si attesta che gli introiti si avvicinano attorno ai 130 milioni di euro, tenendo conto di ricavi dalla biglietteria, sponsor, diritti tv e altri proventi. Inoltre quest’anno, oltre all’introito degli 1,3 milioni di cui abbiamo parlato prima, ci saranno anche i 50 milioni provenienti dalla qualificazione diretta ai gironi di Champions, che fanno così salire i guadagni a 180 milioni.

Mentre se si vanno a valutare le spese che il patron ogni anno deve fare per la società allora si parla di circa 150 milioni, compresa la rata delle ancora otto da pagare al fisco grazie alla transazione “spalma-debiti”.

Dunque, per tirare le somme, basta fare una banale sottrazione e mettere in preventivo qualche piccola cessione della società ed ecco che esce fuori il budget a disposizione della Lazio per il mercato, ossia più o meno 40 milioni di euro.

Cifre che sicuramente non sono da capogiro, ma che comunque permettono alla società di operare con criterio come ha sempre fatto negli ultimi anni per continuare a conseguire i risultati recenti.

Fonte: (IlSole24Ore)