I templi del calcio: Giuseppe Meazza

Inizia una nuova rubrica di Omnia Football: I templi del calcio. In questa serie di articoli esploreremo tutta l’Europa, alla ricerca degli stadi più belli. Tra cenni storici e strutturali, li studieremo e proveremo a capire cosa li rende così magici. Nel fare ciò, non potevamo che partire dalla Scala del Calcio: lo stadio Giuseppe Meazza.

Nel 1925 il presidente del Milan, Piero Pirelli, decise di costruire a sue spese un nuovo impianto in grado di ospitare le partite dei rossoneri. Insieme all’architetto Ulisse Stacchini diede così il via ai lavori. La zona scelta fu quella di San Siro, accanto all’Ippodromo. Il 16 Settembre 1926, con il derby amichevole tra Inter e Milan, venne inaugurato l’impianto: la prima storica partita giocata a San Siro finì 6-3 per i nerazzurri. Qualche settimana più tardi, il 3 Ottobre, venne giocata la prima partita ufficiale nel nuovo stadio: MilanSampierdarenese, finita 2-1 per i genovesi.

L’impianto, appena costruito, era composto da quattro tribune orizzontali, una delle quali parzialmente coperta, e poteva ospitare fino a 35000 persone.

Un foto delle 4 tribune originarie

10 anni più tardi lo stadio venne ceduto al Comune di Milano, che nel 1935 costruì delle curve per congiungere le 4 tribune. Dopo la seconda guerra mondiale, l’Inter abbandonò l’Arena Civica e dal ’46-’47 gioca così le sue partite tra gli spalti di San Siro.

Altri lavori vennero compiuti nel 1955, ma i piu significativi rimangono quelli del 1990: in occasione dei mondiali di Italia ’90 vennero predisposti dei lavori di ristrutturazione dello stadio che prevedevano la costruzione del terzo anello e la copertura di tutte le tribune. Lo stadio raggiunse la capienza di 80.000 persone, record italiano.

Una foto della costruzione del terzo anello del Giuseppe Meazza

Oggi, dopo i lavori del 2015, il Giuseppe Meazza può arrivare a contenere circa 76000 persone. Lo stadio, insieme all‘Olimpico Grande Torino, l’Allianz Stadium e L’Olimpico di Roma, fa parte della quarta categoria degli stadi UEFA, la più alta. Nel 2009, il Times lo ha messo al secondo posto nella classifica degli stadi più belli al mondo, dietro solo al Signal Iduna Park di Dortmund.

Nel 1980 lo stadio venne intitolato allo storico attaccante Giuseppe Meazza, due volte campione del mondo e capocannoniere della storia dell’Inter, che ha militato sia nell’Inter che nel Milan.

L’impianto è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: nel 2016 è stata inaugurata la M5, linea della metropolitana di Milano con capolinea proprio lo storico stadio. Usufrendo dei tram che tagliano Milano, si può salire sul numero 2, da Piazza Duomo, fino ad arrivare sotto le tribune.

Ad oggi, nel 2019, il destino della Scala del Calcio è incerto (vedi il nostro articolo La nuova scala del calcio), ma la sensazione quando si è tra i suoi pilastri rimane la stessa. Ciò che ha sempre distinto il Meazza dagli altri stadi è la poesia che lo circonda: diventato il terzo simbolo più conosciuto di Milano, entrando si ha la sensazione di entrare in un luogo mistico, un luogo in cui sono contenuti i sogni di tutti quelli che sono cresciuti a pane e calcio. Si perché, alla fine, chi non ha mai sognato di giocare sul prato del Meazza, in una notte nebbiosa di Milano, avvicinandosi alle sue luci che da lontano lo fanno sembrare un’astronave diretta verso un’altra dimensione?

Le partite si vedono in maniera ottimale da ogni settore, che sia il primo o il terzo anello, che sia la curva Nord verde dell’Inter o quella sud blu del Milan. Ed è proprio quando queste due squadre si scontrano che la magia è al suo massimo: le tribune si colorano di blu o rosso, allo stadio arrivano i tifosi di entrambe le squadre uno accanto all’altro con la sciarpa d’ordinanza al collo. E quando qualcuno segna il Meazza sembra urlare con i tifosi.

San Siro in occasione di un derby

Tra le altre cose il Meazza è il secondo stadio italiano ad aver ospitato più incontri ufficiali della nazionale italiana, dopo l’Olimpico di Roma. A San Siro la nazionale è ancora imbattuta.

Si sono giocate al suo cospetto 4 finali di Champions League/Coppa Campioni: 1965 (Inter), 1970 (Feyenoord), 2001 (Bayern München), 2016 (Real Madrid); 9 partite dei mondiali (3 nel 1934 e 6 nel 1990) e 3 partite dell’Europeo del 1980.

Non ci resta che aspettare per sapere del destino di questo magnifico stadio che, durante la settimana, sembra un gigante dormiente ma che, durante le partite, diventa il teatro più bello del mondo. Il paradiso dei tifosi, l’inferno degli ospiti. La scala del calcio.

“La prima volta che vedi lo stadio Giuseppe Meazza è impossibile non avere un sussulto. Quando è illuminato, sembra un’astronave atterrata nella periferia milanese.”

The Times, 2009