Il fascino dell’incertezza

La Juve nell’ultimo decennio ha imposto brutalmente la sua legge sulla Serie A, sbaragliando senza nessun tipo di difficoltà ogni possibile concorrente. Molti campionati sono stati vinti con numerose giornate di anticipo, alcuni sarebbero potuti essere assegnati già alla fine del girone di andata. Roma, Napoli, Inter, si sono alternati nel dare battaglia alla ‘Vecchia Signora’ dovendosi però ogni volta inchinare.

Negli ultimi 9 anni il campionato italiano é stato vinto da una sola squadra. Il monopolio bianconero ha reso poco combattuta e molto prevedibile la nostra Serie A, che si è ‘appiattita’ al livello di Bundesliga e Ligue 1. La Juventus ha addirittura superato, in termini di risultati entro i propri confini, Bayern Monaco e PSG. Infatti, nello stesso lasso di tempo la squadra bavarese ha conquistato 8 dei 9 campionati a disposizione. I parigini ne hanno invece vinti ‘solo’ 7.

Dalla stagione 2010-2011 a quella 2019-2020 la Juventus, su 342 partite giocate in campionato ne ha perse solo 34 (meno del 10%). Ha realizzato un totale di 810 punti (la squadra dopo la Juve che ne ha totalizzati di più nello stesso periodo é il Napoli con 680) e registrato una differenza reti monstre di +440. A fronte dei 675 gol fatti sono solamente 235 quelli subiti (il Napoli secondo in questa particolare classifica ha una DR di +311).

Tutti questi numeri vanno a sottolineare lo strapotere dei bianconeri e l’egemonia imposta sul nostro campionato.

Tale situazione potrebbe però essere ‘finalmente’ giunta al termine. ‘Finalmente’ perché il nostro campionato beneficerebbe assai di un eventuale cambio di padrone, o quantomeno di una alternanza. La stagione 2020-2021, con tutte le sue stranezze dovute alla pandemia, può rappresentare il punto di svolta. Interrompere la più lunga striscia vincente di campionati consecutivi che i 5 principali tornei europei abbiano mai conosciuto non è più un miraggio.

Nonostante la goffa partenza, comunque, la Juventus rimane sempre la prima della classe della massima categoria. Quindi non é assolutamente da escludere un ritorno di fiamma. Nella stagione 2015-16, con Allegri in panchina, i bianconeri vinsero in rimonta dopo aver collezionato appena 8 punti nelle prime 7 partite.

Oggi però rispetto agli altri anni si respira un’aria diversa. Al cambio di allenatore, alla difficoltà nel trovare nuovi stimoli, alla probabile fine di un ciclo generazionale, si uniscono le grandi motivazioni delle concorrenti. Queste stanno anno dopo anno colmando il gap tecnico. Tutto ciò sembra prospettarci l’eventualità di vedere una nuova capofila all’esito di questa stagione.

Andrea Pirlo, il più giovane allenatore bianconero in Serie A da Carlo Ancelotti.

La cosa più intrigante di quest’anno sta proprio nell’incertezza, a cui non eravamo più abituati, del verdetto finale. Pronosticare chi vincerà questo campionato appare più che mai complicato. 

Le contendenti sono tante: il Milan é adesso primo in classifica, Pioli ha dato sicurezza a una squadra che può vantare un’ottima spina dorsale, che parte da Gigio Donnarumma e culmina con l’intramontabile Ibra.
In corsa c’é anche un Napoli a cui Gattuso ha restituito solidità. I partenopei, oltre alle solite certezze che rispondono ai nomi di Koulibaly, Insigne, Mertens, hanno rispolverato un Lozano in gran tenuta fisica e stanno scoprendo il nigeriano Oshimen.
Nonostante l’inizio ampiamente al di sotto delle aspettative, non possiamo non citare tra le contendenti al titolo l’Inter di Antonio Conte. I neroazzurri possiedono una squadra completa e fornita di numerose alternative in ogni reparto, oltre che di un grande centravanti come Lukaku, giunto ad una piena maturità calcistica.

I grandi protagonisti della stagione in corso.

Tra le varie outsiders troviamo poi la Roma, l’Atalanta, la Lazio.

La squadra di Fonseca vive un ottimo momento, con il tecnico portoghese che sembra aver trovato finalmente la quadratura del cerchio. Il nuovo modulo (ormai non più tanto nuovo) sta dando i frutti sperati a livello difensivo, mentre lì davanti i tre ‘vecchietti’ stanno attraversando una seconda giovinezza.


Dopo una partenza razzo, i bergamaschi dell’Atalanta hanno un po’ rallentato la corsa, anche a causa del grande impegno europeo. Il potenziale offensivo della Dea rimane ad ogni modo veramente importante: Duvan, Muriel, Papu, Ilicic sono giocatori fenomenali che possono cambiare in ogni istante le sorti della partita e, perché no, anche quelle del campionato. Tra l’altro, il calo fisico di ottobre-novembre è cosa già vista negli anni passati tra le file atalantine guidate da Gasperini.

Al contrario, la Lazio di Inzaghi é partita un po’ a rilento ma adesso sta ingranando la marcia. I biancazzurri sono una squadra spigolosa da affrontare per chiunque e non mollano mai come ha dimostrato l’uomo del momento, o meglio dell’ultimo momento, Felipe Caicedo con due gol decisivi al fotofinish nei match contro Torino e Juve.

Per ultimo non possiamo non citare, un po’ per dovere di cronaca dovuto sia alla classifica che alle prestazioni, un po’ anche per simpatia, il Sassuolo di De Zerbi. In un anno bisestile, durante una pandemia mondiale, in un campionato mai così competitivo come questo, i neroverdi potrebbero raccontarci una favola.