Sarà Inghilterra–Italia. Domenica 11 luglio alle 21, a Wembley, andrà in scena la finale degli Europei 2020. Come al solito abbiamo cercato di analizzare gli avversari per arrivare preparati a giocare la partita delle partite. Come diceva Sun Tzu, generale e filoso cinese del I secolo a.C., non puoi battere il tuo nemico se non lo conosci.
In questi europei solamente una volta l’Inghilterra si è schierata a 3 in difesa, precisamente contro la Germania. A fare reparto con Maguire e Stones, Southgate scelse Walker come terzo di destra, per arginare la velocità e lo strapotere fisico del tedesco Gosens, i cui inserimenti rischiavano di essere una spina nel fianco per la difesa. Nel caso in cui Spinazzola avesse preso parte al match, molto probabilmente Southgate avrebbe confermato questa strategia, affidando al terzino del Manchester City il compito di arginare l’esterno romanista. Viste le circostanze, invece, è probabile che l’Inghilterra adotti la sua classica difesa a 4, composta da Shaw-Maguire-Stones-Walker, a protezione del portiere Pickford. La squadra di Southgate ha fin qui giocato un Europeo, difensivamente parlando, ai limiti della perfezione, subendo solamente un gol, peraltro su punizione. Pickford però non ha ancora mai subito gol su azione.

Sebbene l’Italia non prediliga le verticalizzazioni per corridoi centrali, i palloni giocati in profondità su Immobile saranno fondamentali per sfruttare la lentezza dei centrali. Di certo non sarà facile far passare la palla tra loro e i due centrocampisti davanti la difesa, Rice e Phillips, quest’ultimo tra i più dinamici dell’Europeo. Tuttavia, l’ampiezza di Chiesa e Insigne può giovare in questo senso. Infatti, la scalata dei mediani inglesi a raddoppiare i nostri esterni potrebbe aprire varchi centrali, che potrebbero essere sfruttati per cercare non solo da Immobile, ma anche gli inserimenti di Barella (o di Pessina).
Scendendo in campo con il 4-2-3-1, l’Inghilterra schiera 4 giocatori offensivi, che verosimilmente saranno Sterling, Mount, Saka e Kane, unica punta. I due esterni sono molto veloci e, come possiamo vedere in occasione del gol contro la Danimarca, vengono cercati volentieri con imbucate tra le linee, tra centrale e terzino. Per questo sarà fondamentale avere una difesa stretta, che non consenta palle filtranti alle spalle dei difensori negli ultimi 25 metri e che costringa gli esterni a rimanere larghi, semmai, costringerli all’1vs1. In quest’ultimo caso sarà fondamentale il raddoppio di Verratti e Barella, per non far rivivere a Di Lorenzo serate come Belgio-Italia. Quella volta il terzino del Napoli rimase isolato a gestire uno straripante Doku e causò il calcio di rigore segnato da Lukaku.
Piccola nota sulle corsie laterali: Shaw sta giocando davvero bene e dalle sue sovrapposizioni sono nate azioni molto pericolose in passato. Tuttavia, quello che potrebbe sembrare un problema in più potrebbe invece contenere al suo interno la soluzione: sarà la corsa di Chiesa la nostra controffensiva.

Andando oltre il problema esterni, Bonucci e Chiellini hanno dato prova di poter contenere attaccanti di qualsiasi calibro. Kane non è veloce, ma ha qualità da vendere. Tenerlo con le spalle alla porta è un imperativo categorico che i due veterani azzurri hanno chiaro in mente. La squadra della Regina ha un gioco molto più simile al Belgio che alla Spagna. Quindi, se la nostra coppia di centrali dovesse riuscire a limitare Kane come fatto con Lukaku, l’Inghilterra perderebbe un riferimento su cui appoggiarsi per far salire il baricentro, perdendo profondità e rimanendo schiacciata. Ed è proprio in quel momento che potremmo dominare il gioco, tenendo il pallone e rendendoci pericolosi.
Molto spesso, l’incredibile potenziale offensivo dell’Inghilterra, che può permettersi di tenere in panchina giocatori come Rashford, Foden (a rischio forfait) e Sancho, ha portato le squadre precedentemente affrontate da Southgate a chiudersi. L’Ucraina, tutt’altro che sfacciatamente, ha rivoluzionato il suo stile di gioco, passando dal suo classico 4-3-3, a un 5-3-2 essenzialmente difensivo. Risultato? Dopo 4 minuti Kane aveva già messo la palla in rete, e l’Ucraina perse la partita per 0-4. Ciò che non deve fare Mancini quindi è cambiare totalmente assetto tattico. Infatti l’Inghilterra è una squadra che lascia giocare, e che nel suo percorso non ha mai trovato squadre pensate per costruire e tenere il pallino del gioco. Attenzione alla strategia-supplementari: il parco attaccanti inglese offre alternative di livello mondiale che possono fare la differenza quando le squadre sono stanche.

Sarà fondamentale non subire gol all’inizio della partita, poiché l’Inghilterra andrà in pressione da subito, spinta dalle “mura amiche” e dalla voglia di far bene nella prima finale della storia inglese agli europei. Per questo, superati i primi 20 minuti, potremmo giocare come noi sappiamo e addomesticare i leoni. Tutti i tatticismi, gli schemi e le nozioni fornite dal nostro CT, in una finale, potrebbero saltare al decimo minuto di gioco: sarà fondamentale la concentrazione, lucidità, la voglia di essere parte della storia di questo sport. Siamo italiani e giochiamo con il cuore prima che coi piedi.
E allora immergiamoci nella cornice di Wembley, dove saremo 11 contro 60 mila, per fare la storia: FORZA ITALIA!