Insigne-Napoli: una favola destinata a finire?

Lorenzo Insigne è una pagina importante del calcio italiano contemporaneo. Non tanto per le sue doti tecniche e qualitative, che sono comunque al di sopra della media, ma soprattutto per la bandiera che rappresenta. Sei anni di giovanili nella squadra che ha sempre tifato fin da bambino, qualche prestito per crescere, per poi tornare e consacrarsi nel suo Napoli. Dapprima cresce professionalmente e caratterialmente sotto la guida di Marek Hamsik, e poi, dopo la cessione dello slovacco, prende in mano i partenopei. Esterno sinistro, 1.63m per 59 kg, destro magico e rapidità fulminante: con queste caratteristiche conquista la sua gente, facendola sognare in grande.

Con il Napoli vince poco, ma se sceglie questa strada i titoli diventano un plus da aggiungere ad un diverso palmares, quello affettivo. Sì, perché quando scegli di restare in una squadra per così tanti anni, è importante unicamente ciò che dai ogni anno alla tua gente. Lo sa bene Totti, che ha vinto poco e niente restando a Roma per tutta la sua carriera, diventando però un simbolo per i giallorossi. Insigne è un patrimonio da tutelare. Lorenzo è ciò di cui ha bisogno la tifoseria napoletana ed i borsoni pieni di milioni non devono essere parte fondamentale del giudizio. Il capitano dei partenopei, per questi ed altri 100 motivi, è il giocatore che più di tutti deve rimanere a Napoli.

Ci sono milioni di fattori da tenere in conto per la permanenza dello ‘scugnizzo napoletano’ a Napoli. In primis, Aurelio de Laurentis non vuole concedergli i 6 milioni da lui richiesti, non volendo andare oltre i 3.5. Ma Insigne tentenna, aspetta, e spera che un giorno ADL possa diventare più flessibile, per rimanere in quello che è il suo Napoli. Una favola del genere non può che finire in lieto fine. È troppo importante per lui quella città, quello stadio, quell’idolo, Maradona, che se fosse ancora vivo gli consiglierebbe sicuramente di rimanere. E allora che sono 3 milioni in più quando puoi avere la gloria eterna nella squadra di cui sei tifoso. Che valore hanno quei soldi se devi andare a giocare all’Inter, non essendone tifoso e addirittura avendolo odiato in più frangenti nell’arco della tua vita.

O’tiraggir”, così è stato soprannominato dopo la vittoria degli Europei, è davanti a un bivio. Un bivio nel quale ultimamente fin troppi giocatori, vuoi per ambizione o per puro amore del vile denaro, hanno scelto la strada razionale. E allora Lorenzo, facci continuare a credere nelle favole e nell’amore. Rinnova il contratto, fallo per innalzarti ancor di più, rimanendo a vita nella squadra che ami, tra la gente che ami, con lo stemma che ami.