Napoli-Juventus non è una sfida come le altre, soprattutto quando la partita è disputata al San Paolo.
Voglia di rivincita non solo per la squadra azzurra, ma per un intero popolo.
Se da sempre la Juventus è stata, assieme alle milanesi, il club più dominante nei molteplici campionati disputati nella penisola italiana, il Napoli è stato ed è ancora uno dei pochi club ad opporsi allo strapotere economico delle rivale.
Ad oggi, in tutte le sfide disputate al San Paolo, è parità: 23 vittorie a 23, accompagnate da 27 pareggi.

Il Napoli, reduce da una vittoria psicologicamente molto utile, affronta la squadra più in forma del campionato: se le prime partite potevano evidenziare qualche problema dal punto di vista tattico ed individuale, la Juventus ha oggi assunto un’impostazione dominante sul campo, con De Ligt che dimostra sempre più di valere la cifra per cui è stato pagato, e con un Cristiano Ronaldo letteralmente inarrestabile.
Vincere contro questa Juventus è un’impresa per chiunque.
A ridosso di questa grande sfida, cosa ne pensano i rispettivi tifosi di Napoli e Juventus?
Sguardo azzurro – Di una cosa si è certi: le emozioni non mancheranno.
Il tecnico, originario della Toscana, torna nella terra che lo ha cresciuto come uomo prima ancora che come allenatore.
Che siano fischi o applausi, Sarri non potrà non percepire l’amore di una città che lo ha accolto come un figlio ed elevato a simbolo.
La rivoluzione gli è riuscita in parte, ma quella favola i tifosi non l’hanno dimenticata: in tanti lo fischieranno (ancora feriti dal passaggio nelle fila bianconere), ma in tanti tratterranno le lacrime.

Fatta questa doverosa premessa, cosa aspettarsi da Gennaro Gattuso? Il tecnico calabrese ha cambiato idea sul Napoli che vuole vedere. Meno capelli biondi e occhi azzurri, più brutti ed avvelenati.
Non bisogna fraintendere: il Napoli ha una squadra molto forte tecnicamente.
La qualità individuale non svanisce con una qualità del gioco meno offensiva e più equilibrata. È l’impostazione tattica che deve necessariamente cambiare, perché è ormai evidente che molte scelte intraprese fino a questo momento siano risultate del tutto sbagliate, oltre che controproducenti, a partire da un pressing forzatamente alto ed inefficace.
Gattuso vuole consapevolezza ma anche umiltà: una squadra più bassa, più compatta ed attenta.
L’acquisto di Demme in questo risulta fondamentale: contro la Lazio in Coppa Italia il mediano azzurro ha dato sfoggio delle sue grandi capacità interpretative, velocizzando di molto la manovra in fase offensiva, e chiudendo molte linee di passaggio avversarie in fase difensiva.
A Demme verranno senz’altro riconsegnate le chiavi della squadra.
Gattuso dell’italo-tedesco ne è entusiasta: il tifoso azzurro anche.

Fabian Ruiz o Lobotka? Lo slovacco in Coppa Italia ha avuto poco tempo per mostrare le sue capacità.
Sostituito dopo poco più di un quarto d’ora, contro la Juventus per Lobotka sarebbe come un nuovo esordio. Il suo ruolo naturale è nella mediana, ma per Gattuso il giocatore può esprimersi bene anche da mezz’ala. Lo slovacco è un giocatore molto dinamico, che si esprime bene negli spazi aperti: potrebbe essere un’arma molto utile in regia avanzata, nel servire, in particolare, gli esterni d’attacco ed il compagno di reparto, senza necessariamente scoprire una zona di campo che la Juventus saprebbe sfruttare molto bene grazie alla loro grande forza e fisicità.
Fabian Ruiz non viene da un momento certamente positivo: sebbene possa essere un’arma in più a schemi saltati, se quello che Gattuso vuole è l’equilibrio, Lobotka allora è la scelta giusta.
Aspettative tutte sul capitano.
Non si tratta di addossare tutta la colpa o i meriti ad un singolo giocatore, ma quando l’asticella si alza è doveroso per il calciatore più rappresentativo mostrare di che pasta si è fatti.
Insigne viene da un momento eccezionale: deve trovare assolutamente continuità, e questa partita è un buon punto d’inizio per ritrovare una volta per tutte la sua dimensione.
Trascinare come un vero leader, ed esaltare la folla come un vero fuoriclasse: Insigne ha le qualità per farlo, e adesso non si può dire che gli manchi la fiducia.
L’altro leader atteso è Manolas, protagonista assoluto nell’ultimo match contro i Laziali.
Con l’assenza di Koulibaly è stato proprio il difensore greco a dover prendere in mano le redini della difesa azzurra, ed il compito nell’ultima partita è stato portato a termine alla grande. Contro i bianconeri non dovrà sbagliare nulla: Cristiano Ronaldo non perdona.
Non sarà una partita semplice per il Napoli. La squadra è ancora lontana dal suo vero potenziale e sarà quindi necessaria umiltà e rispetto. Rispetto per una squadra più forte, con più del doppio dei punti.
Ma questo non deve pesare, né sulla squadra, né sui tifosi. Questa non è la ventunesima giornata di campionato, non è una partita che vale lo scudetto, una qualificazione.
Questa è Napoli-Juventus: che la squadra sia ultima o seconda, l’importanza di questa partita non diminuisce.
Il Napoli dovrà dare il cento per cento, ed il San Paolo dovrà fare lo stesso.

Sguardo bianconero – La Juventus arriva alla gara di questa sera in buone condizioni psico-fisiche. La scorsa settimana, i bianconeri hanno consolidato il primato in classifica, grazie alla vittoria interna ottenuta contro il Parma per 2-1, complice lo stop inaspettato dell’Inter di Antonio Conte a Lecce (1-1). Mercoledì, inoltre, è arrivato un successo largo contro la Roma, che ha permesso alla squadra di Maurizio Sarri di approdare alle semifinali di Coppa Italia.
Una settimana intensa, insomma, che si chiuderà con un match pesante ed emotivamente sentito dal tecnico della Vecchia Signora, come testimoniano le sue parole.
Ha voluto fare, infatti, chiarezza l’ex allenatore dei partenopei su questa partita, onde evitare difficoltà nella preparazione della stessa, durante la conferenza stampa della vigilia: “Per me domani sarà particolare, è chiaro. Ma non bisogna correre il rischio di spendere energie per un aspetto personale di fronte a un obiettivo collettivo, ossia andare là, giocare una partita di livello e cercare di portare a casa punti. Sarà difficile e complicata per diversi motivi”.

Per contrastare l’onda dell’entusiasmo del San Paolo, che inevitabilmente vorrà dare una grossa mano ai suoi beniamini, Sarri dovrà mettere in campo la miglior formazione possibile, cercando di fare affidamento sulla condizione atletica migliore di alcuni suoi giocatori.
Sulle corsie laterali, la scelta sarà obbligata. Mattia De Sciglio, ancora infortunato e non convocato, ha le valigie in mano da ieri sera, pronto ad approdare al PSG; Danilo, invece, ha rimediato un infortunio muscolare contro i giallorossi, mercoledì sera, e non sarà presente.
Dunque, Alex Sandro e Cuadrado si prenderanno la maglia da titolare e agiranno, ovviamente, da laterali bassi. Con Szczesny tra i pali, verosimilmente Matthijs De Ligt si riprenderà il posto
accanto a Leonardo Bonucci, dopo aver riposato in Coppa Italia.
A centrocampo, molto dipenderà dall’interpretazione che Sarri avrà dato alla partita, a come avrà deciso di prepararla. Pjanic rimane il punto fermo del centrocampo della Juventus e sarà chiamato agli straordinari: giocare, cioè, la terza partita in sette giorni.
Probabile che l’interno di destra sia Rodrigo Bentancur. L’uruguayano ha scontato la squalifica di tre giornate, dopo l’espulsione nella finale di Supercoppa Italiana contro la Lazio, e vuole prendersi la scena in questa seconda parte di stagione. La prova contro la Roma è stata molto positiva: al di là del gol, il ventiduenne ha dimostrato quanto sia cristallino il suo talento e quanto siano importanti i suoi margini di crescita. Inserimenti, corsa e tanta qualità: per
ostacolare il centrocampo azzurro, rivitalizzato dagli acquisti di Demme e Lobotka, i piemontesi avranno bisogno di un grande Bentancur.

Sul lato sinistro, aperto il ballottaggio tra Adrien Rabiot e Blaise Matuidi. Il primo è apparso in forma nelle ultime uscite. Sorprende che il classe 1995 migliori costantemente nella ripresa, quando i suoi compagni calano fisicamente. Bravo sul lungo e negli spazi che gli consentono
di esplodere le sue doti atletiche, Rabiot sta imparando anche a farsi più vivo nell’area di rigore avversaria ed occupare, così, quella zona spesso lasciata vuota a causa dei movimenti di Cristiano Ronaldo.
Qualora dovesse giocare Matuidi, invece, la linea mediana si affiderebbe non solo alla corsa dell’ex Paris-Saint Germain, ma anche ad un atteggiamento volto alla copertura e al sacrificio in fase di non possesso.
Giocare con il tridente o con il trequartista? L’unico vero grande dubbio di Sarri, probabilmente. Douglas Costa offre spunti di classe, ma poca affidabilità sul piano fisico. Aaron Ramsey è ancora il lontano parente di quello ammirato all’Arsenal. Difatto anche il gallese non è ancora al 100%, ma uno dei due dovrebbe giocare dal primo minuto, salvo clamorosi colpi di scena.
In attacco accanto a Cristiano Ronaldo, il posto dovrebbe essere di Paulo Dybala, rimasto in panchina per tutta la partita contro la Roma di Fonseca. Certo, non sarà facile tener fuori dall’inizio Higuain in una partita come quella di questa sera (altro grande ex), anche dopo i diversi gol, spesso decisivi, segnati nei precedenti Napoli – Juventus.
Ma come in ogni big match, le valutazioni vanno fatte nell’arco dei novanta minuti di gioco, tenendo conto delle possibili sfaccettature di una sfida lunga, lunghissima.

Articolo scritto a quattro mani da Filippo Zampolini & Antonio Rinaldi.