Le origini del tifo organizzato e degli “Ultras” in Italia.

Questa rubrica vi porterà alla scoperta delle tifoserie organizzate in Serie A. In questo primo appuntamento andremo a scoprire le origini del tifo organizzato e degli Ultras.

Questa rubrica vi porterà alla scoperta delle tifoserie organizzate in Serie A. In questo appuntamento andremo a scoprire le origini del tifo organizzato e degli Ultras, solamente in un secondo momento ci concentreremo sulle singole tifoserie: (Lazio, Roma, Torino, Juventus, Inter, Milan, Atalanta).

Ognuno di noi è tifoso di una squadra di calcio, sia che essa militi in Serie A, Serie B, C o in una lega minore. Anche la più piccola società sportiva (dilettantistica) ha i suoi “Ultrà”. Questi individui saranno a loro volta riuniti in una “tifoseria organizzata”. Procediamo a piccoli passi, cerchiamo di capire innanzitutto dove nascono le tifoserie organizzate ma più in generale dove nasce il tifo in Italia.

Il tifo in Italia supponiamo nasce con il calcio, però non sarebbe del tutto esatto. Un primo aneddoto che ci fa capire che qualcosa si stesse muovendo in quel senso lo abbiamo a Roma.

Il 23 ottobre del 1932 nella capitale sta andando in scena il Derby tra Lazio e Roma. Proprio in questa occasione un gruppo di tifosi biancocelesti, sotto il nome di “Paranza Aquilotti”, mise in scena una coreografia allo “Stadio del Partito Fascista” (oggi Stadio Flaminio).

Il gruppo “Paranza Aquilotti” espone il primo striscione della storia del calcio italiano.

Questo primo episodio rimase piuttosto isolato, anche a causa dell’imminente scoppio della Guerra.

Il fenomeno del tifo vero e proprio scoppiò nei primi anni ’50 con la nascita di molti gruppi organizzati. Tra i più famosi L’Associazione Tifosi Giallorossi “Attilio Ferraris”, mentre dall’altra parte del Tevere i “Circoli Biancocelesti” e a Torino con i “Fedelissimi Granata”. Da questo momento in poi il tifo nello stadio sarà sempre più spaccato; i tifosi riuniti in questi gruppi cominceranno a utilizzare strumenti come tamburi a portare le prime bandiere e a realizzare le coreografie in occasioni di eventi importanti, stabilendosi in settori più “popolari” come le Curve dei rispettivi stadi.

Associazione Tifosi Giallorossi “Attilio Ferraris”

Fino al 1968, il termine “Ultras” non viene mai nominato. Quell’anno a Genova nasce, però, il gruppo “Ultras Tito Cucchiaroni” il quale coniò il termine. Questa parola non descriveva una tipologia di tifosi, bensì era l’acronimo di Uniti Legneremo Tutti i Rossoblù A Sangue. Sempre in quegli anni la Federazione Italiana Gioco Calcio decise di abbassare drasticamente i prezzi dei biglietti, permettendo anche ai meno abbienti e ai più giovani di partecipare alle partite della propria squadra del cuore. Così i tifosi in giacca e cravatta degli anni precedenti vennero sostituiti, in parte, da ragazzi tra i 15-20 anni di età che accorrevano in massa dalle periferie delle città, creando in breve tempo gruppi organizzati per affrontare trasferte e sostenere la squadra nei match casalinghi.

Sempre in quel periodo e per tutta la durata degli anni 70’ fino agli 80’ avremo la nascita di veri e propri pilastri del tifo organizzato italiano a Milano nascono “Commandos Tigre” e “Fossa dei Leoni”, nel 69’ sempre nel capoluogo Lombardo nascono gli interisti “Boys – Furie Neroazzurre”, poi ancora nel 73’ gli “Ultras Viola” e l’anno successivo gli “Ultras Spezia”, “Ultras Ternana” e gli “Ultras Chieti”.

La Fossa dei Leoni agli inizi degli anni Settanta.

Questo fenomeno continuerà a crescere fino a contagiare altri sport, come: Hockey, Pallacanestro, Pallavolo e Pallanuoto.

Gli anni più intensi sotto un punto di vista storico interessanti, saranno gli anni 70’ e in parte gli anni 80′ e 90′. Infatti, in Italia erano i cosiddetti anni di piombo, ovvero, anni in cui si verificò un’estremizzazione della dialettica politica che produsse violenze di piazza, lotta armata e terrorismo. Il calcio e in particolare il tifo ne risentì moltissimo, non era insolito che prima dei match più caldi ci fossero scontri tra tifoserie organizzate e forze dell’ordine, prima fuori lo stadio e successivamente all’interno. In questo periodo così turbolento, le manifestazioni politiche delle piazze italiane daranno in prestito ai gruppi Ultras del paese l’abbigliamento, la simbologia, i cori e le ideologie.

Saranno gli anni in cui vedremo nascere, nel 71 i ” Commandos Monteverde Lazio”, denominati tre anni più tardi C.M.L 74, o ancora il ” Commando Ultrà Curva Sud” che popolerà la Curva Sud del tifo Romanista per oltre trent’anni. Nello stesso periodo gruppi Ultrà nacquero anche in altri sport, come nel caso del Victoria Libertas Pallacanestro che vide la fondazione del gruppo “Inferno Biancorosso” che darà vita ad una rivalità tra le più accese in Italia con continui scontri con la rivale Fortitudo.

Il rapporto con la politica si farà sempre più intenso, questo fermento è narrato bene dallo scrittore Nanni Balestrini nella parabola di Zigolo, un personaggio del suo romanzo I furiosi, che racconta le vicende di un gruppo di tifosi del Milan appartenenti alle “Brigate rossonere.”  Questo ragazzo, come molti giovani nati in una famiglia comunista, si scontra con la linea ufficiale del partito e si avvicina all’Autonomia Operaia, ovvero, il principale gruppo di sinistra extraparlamentare dell’epoca.

Se sugli spalti non era strano vedere bandiere con l’ascia bipenne, la stella a cinque punte, la “A” cerchiata anarchica. In campo era altrettanto normale che i giocatori indossassero collanine raffiguranti croce celtica o falce e martello. Ad esempio nel Perugia dove i tifosi organizzati si daranno presto il nome di “Armata rossa” giocano Paolo Sollier, militante di Avanguardia operaia che prima di ogni partita saluta il pubblico col pugno alzato, e Giancarlo Raffaeli, iscritto al PCI e che come Sollier non fa mistero delle sue idee politiche. Sul fronte opposto, i laziali Luciano Re Cecconi e Gigi Martini sono noti simpatizzanti del MSI di Almirante.

Ad oggi il modello “Ultras” e del tifo organizzato è stato esportato in tutto il mondo. Moltissime sono le tifoserie che sono nate grazie ai movimenti del tifo italiano. Dalla Spagna alla Croazia, dalla Turchia alla Francia fino ad arrivare in America, il tifo italiano è stato d’insegnamento e d’ispirazione ai tifosi di tutto il mondo.

Non mi resta che darvi appuntamento al prossimo episodio, dove andremo a conoscere nel dettaglio la storia, le gesta e gli aneddoti di tutte le tifoserie che oggi sono protagoniste in Serie A.

Altre tifoserie: Lazio, Roma, Torino, Juventus, Inter, Milan e Atalanta.