Nahitan Nandez, Mate e Garra!

Nella sorpresa Cagliari che sta effettuando un campionato da sogno, uno dei giocatori pilastro è il giovane uruguagio Nandez che è riuscito grazie al suo modo di giocare ad essere subito un Idolo del popolo cagliaritano.

IL Rio della Plata, o Fiume d’Argento, è uno dei più grandi estuari al mondo. Un imbuto naturale che si crea a confine di due stati nel profondo Sud America: Argentina e Uruguay. Una zona unica al mondo sia per quanto riguarda il clima sia per la morfologia del territorio che la rendono la zona più abitata degli stati suddetti. In questo arco naturale si affacciano le due grandi capitali, da una parte Montevideo e dall’altra Buenos Aires, città orgogliose contrapposte dal grande Rio. Questa vicinanza e perenne comunicazione ha portato i due stati a un’eterna competizione e rivalità, in qualsiasi ambito: partendo dal Mate, famosissima bevanda della zona, passando dalla Garra Charrua e arrivando fino al Asado, modo particolare di cucinare carne. In tutto questo binomio di rivalità è normale pensare e capire che la più grande rivalità sfoci nella religione di questa parte di mondo: come tutti ormai sappiamo, stiamo parlando del Fútbol. 

Per gli uruguagi il Fútbol è cosa loro perché hanno vinto 4 titoli internazionali: 2 titoli mondiali e 2 olimpiadi (N.d.R. precedenti alla prima edizione del campionato mondiale e quindi massima competizione al mondo), gli argentini non ci stanno e ripetono ormai da anni che i migliori giocatori sono stati e saranno sempre quelli albicelesti. Una rivalità che non avrà mai fine, un antagonismo eterno che negli ultimi anni è impersonificato in un giovane ragazzo nato sulle coste del Rio della Plata, esattamente a Punta delle Este, rinomata località turistica uruguaiana a livello continentale.

Questo giovane ragazzo di nome fa Nahitan Nandez, giocatore che con il suo modo di giocare e la sua dedizione al non risparmiarsi mai è riuscito ad unire i cuori prima degli uruguagi e poi degli argentini.
Come abbiamo detto Nandez nasce a Punta delle Este nel dicembre del 1995, muove i primi passi sui campi da calcio in varie squadre della sua zona natale, la provincia di Maldonado. Qui inizia a mettersi in mostra e all’età di quindici anni arriva la chiamata di una squadra della capitale, il Defensor Sporting. Il passaggio nella grande capitale è forse troppo grande per il giovane ragazzo e infatti dopo pochi mesi decide di tornare a casa. Nel frattempo, gioca nelle nazionali giovanili della Celeste fino ad essere il capitano della spedizione uruguaiana nel mondialito under 20 disputatosi in Nueva Zelanda nel 2015. Le ottime prestazioni con le giovanili nazionali gli valgono la chiamata dalla squadra più titolata dell’Uruguay, il Penarol. Entra subito nel giro della prima squadra, il primo anno chiude con 5 presenze. Nella stagione successiva seguendo una crescita lenta ma costante riesce a mettersi sempre più in mostra arrivando a concludere la stagione con 11 presenze, riuscendo ad esordire anche in Copa Sudamericana. La terza stagione con il Penarol è quella della svolta, il giovane uruguagio diventa un titolare e riesce a vincere anche il suo primo titolo uruguaiano. Nella stagione successiva, ormai titolare inamovibile, diventa anche capitano dei Carboneros all’età di 22 anni.

Nel frattempo, viene convocato dalla Celeste e diventa subito una pedina importante nello scacchiere del maestro Tabarez. Queste sue ottime prestazioni, la sua duttilità tattica e la sua giovane età, attirano l’attenzione delle grandi squadre europee e sudamericane. In questa asta internazionale, riesce a spuntarla il Boca Juniors che nell’estate del 2017 porta il giovane uruguagio nella sponda argentina del Rio. L’impatto con gli Xeneizes è formidabile, diventa subito un titolare inamovibile. Guillermo Schelotto gli lascia le chiavi del centrocampo e il ragazzo risponde con ottime prestazioni, riuscendo a segnare una rete decisiva nel Superclasico. Conclude la stagione con 30 presenze e 4 reti, vincendo la Superliga Argentina e la Supercopa Argentina. La seconda stagione è da dimenticare per tutta la squadra, è la stagione della Superfinal di Copa Libertadores persa dal Boca Juniors contro gli odiati rivali del River Plate.  Nandez però, mantiene in tutta la stagione un rendimento molto alto, il suo modo di giocare e la sua grinta lo farà rimanere per sempre nei cuori di tutti i tifosi Xeneizes come in quella dannata finale dove l’ultimo a mollare è stato proprio il giovane ragazzo di Punta dell’Este che nel post partita stremato verrà sopraffatto da un pianto disperato.

Ormai è diventato un pilastro del Boca Juniors e un ottimo giocatore a livello internazionale, complice anche l’ottimo mondiale disputato in Russia con il suo Uruguay. Il giocatore è pronto per il definito salto nel calcio Europeo e nell’estate 2019 il presidente del Cagliari, Giulini riesce dopo un estenuante trattativa a portarlo in terra Sarda. Un ottimo lavoro effettuato dalla dirigenza cagliaritana che è riuscita a portare un giocatore seguito dai più grandi club internazionali. La sua esperienza al Cagliari è solo all’inizio, ma il suo modo di giocare e di intendere il calcio lo ha fatto entrare subito nel cuore dei tifosi cagliaritani. In questo inizio sfavillante di tutto il Cagliari targato Maran, il giocatore uruguagio si sta ritagliando il suo ruolo nello scacchiere titolare. Siamo ancora a novembre e come ben sappiamo i conti si fanno a maggio però questo ventata di aria fresca in terra sarda è un ottimo spot per tutto il calcio italiano.


Nandez, è un giocatore duttile. Nasce come trequartista puro, nel corso della carriera viene arretrato fino a regista basso davanti alla difesa. Dotato di un fisico minuto ma compatto può giocare in tutte le zone del centrocampo, da mezzala fino a esterno destro di centrocampo. Dotato di buona tecnica e un’ottima visione di gioco che ne fanno un ottimo regista, la suo corsa e il suo piede lo rendono anche un buonissimo esterno.

È l’ultimo a mollare, aggressivo, dinamico e con un’ottima intelligenza tattica che lo rendono formidabile in entrambe le fasi di gioco.


Il mercato regalato al tanto sottovalutato allenatore Maran dal presidente Giulini è forse il migliore della storia cagliaritana, l’allenatore però sta rispondendo con i risultati. In questo inizio di stagione il Cagliari è ormai la stabilmente nella parte sinistra della classifica e le prestazioni del giovane uruguagio al fianco del sempre verde Nainggolan stanno portando i tifosi cagliaritani a un sogno chiamato Europa.