The Champions is back

The champions are back, The Champions is back. Ebbene sì, tifosi, la competizione più amata, più seguita, più affascinante si appresta a tornare.

Dopo aver visto la sua edizione più travagliata concludersi solamente in agosto; a distanza di due mesi, si riparte con la fase a gironi.

Sta per riprendere il torneo che piace a tutti, capace di tenere incollati davanti al televisore milioni e milioni di appassionati in tutto il mondo. Già dai gironi si prevedono sfide esaltanti, tra i più grandi giocatori del pianeta. Quest’anno purtroppo però non potremo assistere al grande spettacolo che solitamente fornivano sugli spalti le più grandi e calde tifoserie d’Europa nelle notti che contano maggiormente, quelle di Champions.

Proprio quelle notti, quelle serate che ti possono consegnare per sempre alla storia di questo sport, che più di ogni altra manifestazione sono in grado di farti sognare, di farti gettare il cuore oltre l’ostacolo se necessario, che possono proiettarti tra le stelle grazie alla giocate di campioni incredibili che ogni anno calcano i campi d’Europa inseguendo tutti lo stesso obiettivo: la coppa dalle grandi orecchie.

Va detto, però, che se la scorsa edizione è stata travagliata, questa non sarà sicuramente normale. Basta osservare la data d’inizio: 20 ottobre. In tempi normali si iniziava a metà settembre e a questo punto si doveva già giocare la terza giornata. Le squadre saranno chiamate ad un tour de force simile a quello effettuato in estate, giocheranno ogni tre giorni e dovranno affrontare trasferte internazionali in mezzo alla settimana; non di certo una passeggiata di salute. A trarne vantaggio saremo sicuramente noi appassionati, pronti ad una full immersion di calcio e godremo dello spettacolo di big match di altissimo livello.

Ai nastri di partenza si presentano i più grandi club di ogni nazione. Ci saranno le solite corazzate che partiranno senz’ombra di dubbio con i favori del pronostico, ma si esibiranno su questo palcoscenico anche delle cenerentole, squadre all’esordio o comunque inesperte o, almeno sulla carta, non organizzate per questo tipo di competizione. Non va poi dimenticata tutta quella fascia di squadre che non partirà con i favori del pronostico ma che sicuramente faranno di tutto per fare una bella figura e svolgere un ruolo importante.

E le italiane probabilmente le possiamo inserire in quest’ultima fascia: le outsider.
Il Belpaese conferma tre presenze della scorsa annata: la Juventus, chiamata ad una dimostrazione di forza fuori dal confine, l’Inter che deve crescere anche a livello continentale, l’Atalanta che sicuramente vorrà stupire ancora. C’è poi la new entry Lazio, alla prima apparizione dopo anni.

La coppa dalle grandi orecchie

Juventus


Quella che ha le possibilità per fare meglio di tutte le altre è sicuramente la Vecchia Signora, vista la qualità della sua rosa e l’esperienza in campo internazionale. Probabilmente, nell’anno in cui la Juve per la prima volta da quasi un decennio non sembra essere la stessa potenza e pare che il suo dominio possa tramontare, può provare a concentrare tutte le sue forze nel tentare nuovamente l’assalto alla coppa dalle grandi orecchie. Un allenatore giovane per una squadra che sul mercato si è rinforzata portando giovani di talento.

Ronaldo e compagni dovranno rifarsi dopo la deludente eliminazione agli ottavi per mano del Lione della scorsa annata, che è costata la testa di Maurizio Sarri.

Certo, la seconda fascia pescata dai bianconeri è probabilmente una delle peggiori che potessero prendere. Perché il Barcellona ha sì vissuto una rivoluzione quest’estate con il cambio in panchina, la vendita di Suarez e l’intricata vicenda Messi; ma è pur vero che la pulce alla fine è rimasta in blaugrana e senza dubbio continuerà a dare il massimo per la causa, e il suo massimo lo conosciamo tutti qual è, non serve aggiungere altro.

Inoltre Koeman ha dato il là ad un ricambio generazionale iniziato con gli arrivi di Pjanic, Dest e Trincao che si vanno ad aggiungere ad altri grandissimi talenti come Ansu Fati e De Jong, e a tutto il resto della rosa di altissimo livello. E poi tutti non aspettiamo altro che rivedere contro Messi e Ronaldo, una sfida che non finisce mai e che ogni volta che li vede protagonisti in campo attira l’attenzione di tutti i tifosi.

Una squadra che può sorprendere nel girone della Juve è la Dinamo Kiev. La squadra della capitale ucraina, dopo la travagliata vicenda che ha visto protagonista il suo nuovo tecnico Lucescu, è partita molto bene in campionato senza aver ancora mai perso, anzi ha aggiunto alla sua bacheca la supercoppa vinta in finale contro lo Shakhtar. Un gruppo giovane che vede in Vladyslav Supryaga, talento classe 2000 che guida l’attacco degli ucraini. Una squadra che, come vuole il suo allenatore, gioca un calcio molto offensivo, sempre interessante e che varia dal 4-3-3 al 4-2-3-1 passando per il 4-1-4-1.

C’è poi in fondo il Ferencvaros. Il club, dominatore in Ungheria, ha stupito nei playoff ma è candidata inevitabilmente ad essere la vittima sacrificale del girone, vista la sua rosa e quella degli avversari. Anche Rebrov propone un calcio relativamente offensivo, giocando con un 4-2-3-1, ma che in Europa diventa 4-3-3 per garantire più copertura.

La Juventus di mister Pirlo

Inter


Un’altra italiana chiamata a fare bene in campo europeo è l’Inter. I ragazzi di Antonio Conte, alla terza partecipazione consecutiva, hanno il dovere di passare il turno. Se negli scorsi anni era in parte giustificata dalla presenza di altre due grandi squadre, quest’anno il girone sembra essere tranquillamente alla portata. I nerazzurri sembrano anche essere più organizzati rispetto alle altre annate con il mercato appena concluso che ha portato ad Appiano Gentile veri e propri campioni, tanto per citarne uno: Achraf Hakimi.

Servono poche descrizioni per le merengues, avversario pescato nella prima fascia. Florentino Perez non ha portato particolari rinforzi sul mercato, ma punta sulla crescita di grandi giovani di talento come Odegaard, Vinicius e Rodrygo. Interessante sarà vedere come il rombo di centrocampo pensato dal tecnico alle spalle della punta sarà in grado di mettere in difficoltà la retroguardia interista.

Una recente conoscenza dell’Inter in campo europeo è sicuramente lo Shakhtar Donetsk. L’ultimo precedente conforta Conte, visto il 5 a 0 in semifinale di Europa League di quest’estate. I ragazzi di Castro giocano, come solito di questo club, un calcio offensivo, propiziato dalla presenza in rosa della colonia brasiliana capitanata da Teté e Taison, e dal talento ucraino. Unico difetto, non irrilevante, è la retroguardia che a certi livelli, se presenta qualche crepa di troppo, può essere un problema importante.

Come quarta fascia è stata pescata probabilmente la squadra più forte che c’era: il Borussia Monchengladbach. Lo scorso anno hanno stupito in Bundesliga e adesso si dovranno misurare con avversari di maggior livello, anche se il mercato non ha rinforzato più di tanto la rosa di Marco Rose, visto che l’acquisto più importante è stato Lazaro. Nonostante ciò i tedeschi restano un avversario insidioso, che si schiera in campo con il 4-3-1-2 nel quale il tridente offensivo formato da Hofmann, Plea e Thuram possono creare grattacapi.

Lukaku, Lautaro e Barella esultano per un goal

Atalanta


Ricomincia l’avventura dell’Atalanta in Europa, che se l’anno scorso si è presentata da Cenerentola, stavolta non passa inosservata. Dopo il favoloso percorso della scorsa stagione, conclusosi a due minuti dalla semifinale per mano di un favoloso Neymar. Quest’anno la Dea sembra essere più matura e pronta per calcare determinati tipi di palcoscenici e il mercato ha solo rinforzato questa già spettacolare squadra. L’urna ha svelato un girone abbordabile ma allo stesso tempo interessante.

La prima fascia è una delle squadre più forti in circolazione: il Liverpool di Klopp. L’allenatore tedesco ha riportato il titolo ad Anfield dopo decenni impostando un sistema di gioco dinamico basato sulla verticalità e sulla grande pressione oltre che sull’enorme qualità degli interpreti, aumentata con l’innesto di Thiago Alcantara.

C’è poi un’altra squadra che ultimamente ha stupito chiunque in Europa sfornando grandissimi campioni del futuro. Certo, l’Ajax non è più lo stesso del 2019, la maggior parte della squadra titolare è ormai approdata verso lidi più prestigiosi. Ciò non toglie il fatto che Ten Hag continua a proporre il solito calcio offensivo strutturato su un 4-2-1-3 composto per lo più da giovani di talento.

Infine andiamo in Danimarca, dove il Midtjylland dopo aver superato i preliminari, vuole mostrare le sue potenzialità in un girone non impossibile. Pedersen, il tecnico, si affida ad un 4-3-3 che conta sulle estrose giocate di Sisto, arrivato in estate, e sulle geometrie e il fisico di Onyenka in mezzo al campo.

La favolosa Dea di mister Gasperini

Lazio


Concludiamo con la Lazio. La squadra di Inzaghi non sente la famigerata musichetta da ben tredici anni, troppi per una realtà come quella biancoceleste che negli ultimi anni ha vissuto un’esponenziale crescita coronata da questo piazzamento Champions. Certo, la tifoseria si aspettava qualche sforzo di più da parte della società sul mercato, ma nulla è paragonabile all’entusiasmo con il quale i laziali stanno vivendo l’attesa dell’esordio in Champions. E l’urna ha di fatto solamente aumentato le loro speranze.

Perché in prima fascia è stato sorteggiato l’avversario meno ostico: lo Zenit. I ragazzi di Semak conducono la classifica del campionato russo dopo aver fatto il double la scorsa stagione. Si tratta di una squadra ben strutturata e rocciosa che ha trovato compattezza dietro con l’arrivo di Lovren, ma che allo stesso tempo va in goal con facilità visto che la coppia offensiva titolare ha prodotto 42 goal la scorsa annata.

In seconda fascia i biancocelesti hanno pescato il Borussia Dortmund. I terribili gialloneri dispongono di un attacco tanto giovane quanto fenomenale. Se le frecce offensive dovessero esplodere definitivamente nel 3-4-2-1 del tecnico francese, oltre a regalare il primato nel girone al tecnico francese, catapulterebbero i tedeschi tra le favorite per la vittoria finale.

Infondo, a completare questo interessantissimo girone, il Club Brugge. I ragazzi di Clement dopo aver intimorito il Real lo scorso anno, quest’anno vogliono fare da mina vagante in questo imprevedibile girone. Parliamo di una squadra duttile in grado di cambiare più sistemi di gioco estremamente differenti tra loro: 3-5-2, 4-3-3, 4-2-3-1. E poi, attenzione al trio d’attacco formato da Vanaken, Krmencik e Diatta che può creare qualche scompiglio tra le difese avversarie.

La banda Inzaghi dopo la vittoria a Cagliari


Tutto sommato, Drogba non è stato così crudele con le italiane il primo ottobre nel tirare fuori le avversarie dalle palline. I club nostrani dovranno dare il massimo a partire dalla Juve, quella con più probabilità di passare agli ottavi, alla Lazio, quella che sulla carta può incontrare più difficoltà. Dai ragazzi di Conte, chiamati ad una prova di maturità, alla fenomenale banda Gasperini che parte con la volontà di meravigliare ancora tutti.

Cinture allacciate, si parte, ci sarà da divertirsi anche quest’anno.
Buona Champions League a tutti!!